President Raffaele Cattaneo: “Regional Parliaments have the crucial task of keeping the law close to the citizen”
Milano, October 24th 2015 – The network of regional and sub national Parliaments has been established with the objective of re-launching the role of legislative Assemblies and protecting territorial representation: a strong action in order to slow down both the neo-centralist tendency of continental and state governments and the risk of antidemocratic trends. About 250 representatives of European, American, Asian and African Parliaments gathered in Milan for the first “World Forum of Regional and sub national Legislative Assemblies” and launched the Manifesto, a ‘Charter of democratic rights’ to keep sustaining the voice of regional communities.
Presidente Raffaele Cattaneo: “I parlamenti regionali hanno la funzione fondamentale di tenere la legge vicina ai cittadini”
Milano, 24 ottobre 2015 – Nasce la “rete“ dei parlamenti regionali e sub-nazionali per rilanciare il ruolo delle Assemblee legislative e tutelare la rappresentatività dei territori: un’azione forte per porre un freno ai rigurgiti neocentralisti dei governi statali e continentali e al conseguente rischio di deriva antidemocratica. Da Milano circa 250 rappresentanti dei parlamenti di Europa, America, Asia e Africa riuniti per il primo “Forum mondiale delle Assemblee legislative regionali e sub-nazionali”, lanciano il loro Manifesto, una “Carta dei diritti della democrazia” affinché continui a essere tenuta in considerazione la voce delle comunità regionali.
“I parlamenti regionali –ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo- hanno una funzione fondamentale: tenere la legge vicina ai cittadini. Senza i parlamenti regionali la legge e il rispetto delle più elementari norme di convivenza civile si allontanano dai territori. Le democrazie parlamentari sono uno strumento per impedire la violenza e per favorire invece l’incontro e lo scambio di esperienze, contribuendo così a promuovere la pace nel mondo. Vogliamo contribuire in modo determinante alla definizione di una nuova sinfonia dei poteri e di una governance multilivello capace di cogliere le nuove sfide della modernità. Nell’epoca della globalizzazione la facilità delle comunicazioni e degli scambi porta a una richiesta di maggior pluralismo e libertà e pertanto –ha concluso Cattaneo- la democrazia futura sarà possibile e realizzabile solo se sinfonica”.
In una fase storica di crisi della rappresentanza, i vertici degli organismi assembleari di tutto il mondo in rappresentanza di oltre un miliardo di cittadini hanno sottoscritto il “Manifesto delle Assemblee legislative regionali, sub-nazionali e statali negli Stati federali per una vera democrazia globale”, approvato nella tarda mattinata di oggi a conclusione delle sessioni tematiche del Forum.
Assemblea plenaria, riflessioni sui temi della democrazia e delle relazioni internazionali, otto tavoli di lavoro alla presenza di docenti universitari ed esperti di ogni singola tematica: ideato come un’intensa successione di momenti di confronto, il Forum, evento mai accaduto prima, voluto e organizzato dalla Calre, la Conferenza che raggruppa i 74 parlamenti regionali europei guidata dal Presidente Raffaele Cattaneo, si concluderà nel tardo pomeriggio di oggi a Expo con la presentazione della parte specifica del manifesto incentrata su diritto al cibo e agricoltura sostenibile, che sarà illustrata e consegnata al Commissario unico di Expo Milano 2015 Giuseppe Sala.
Il “Manifesto delle Assemblee legislative regionali, sub-nazionali e statali negli Stati federali per una vera democrazia globale”
Nel Manifesto si ribadisce il “valore costitutivo dei parlamenti quale pilastro imprescindibile per una democrazia più vicina al territorio e ai cittadini, più efficace, più partecipata e di migliore qualità”, soprattutto in un momento in cui la globalizzazione sta generando una significativa crescita dell’individualismo e promuovendo una visione nichilista della società e della persona che mina le radici ideali, civili e culturali su cui storicamente si fondano le comunità democratiche. “Si impone pertanto – si legge nel Manifesto- la necessità di rilanciare la democrazia dal basso, la cura degli interessi territoriali, la necessità di valorizzare la rappresentanza più prossima ai bisogni dei singoli. Ci troviamo di fronte a una grande e delicata sfida: farsi carico delle richieste di partecipazione attiva provenienti dai nostri territori e ridurre progressivamente la distanza che separa persone e istituzioni”.
Il Manifesto del Forum mondiale ribadisce poi alcuni principi e valori comuni, condivisi e irrinunciabili: centralità della persona, sussidiarietà, governance multilivello, democrazia globale, responsabilità e rappresentanza. E in considerazione di quanto sta accadendo nella società globale, dove crisi economica, conflitti, instabilità politica e consistenti flussi migratori mettono in discussione gli attuali sistemi di welfare e di relazioni sociali e istituzionali, individua alcune priorità politiche d’intervento:
Competitività: incentivare la crescita sostenibile, la distribuzione delle risorse, le economie locali, nuovi modelli di sviluppo inclusivi con relazioni più equilibrate tra capitale e lavoro.
Eliminare la povertà e la fame: introdurre normative efficaci che riconoscano il diritto al cibo e politiche alimentari sostenibili a livello generale e locale. Il cibo deve essere riconosciuto come patrimonio culturale.
Welfare territoriali: sostenere nuove politiche migratorie che sappiano conciliare l’accoglienza con le specificità dei territori, il pieno accesso ai diritti sociali e i sistemi di protezione sociale adeguati con un welfare di prossimità.
Sviluppo sostenibile: garantire una reale sostenibilità ambientale che arrivi a coinvolgere attivamente le comunità locali e i livelli regionali affinché si adottino buone politiche energetiche e un utilizzo equilibrato del territorio.
Multilevel government: favorire un maggiore coinvolgimento della società civile per costruire un sistema di governance multilivello funzionale a tutti gli effetti.
Politiche di bilancio e politiche finanziarie: i territori non devono essere solo il terminale della tassazione, ma devono essere messi in grado di amministrare e controllare attivamente e autonomamente le risorse finanziarie. Va riconosciuta loro pertanto un’effettiva e responsabile autonomia finanziaria per contribuire alla stabilità economica e all’eguaglianza sociale.
Elaborazione e valutazione delle politiche: cooperare per favorire lo scambio e la condivisione di buone pratiche per i sistemi di valutazione.
Valore della norma, sussidiarietà e diritti: viene ribadita l’importanza dello stato di diritto. I parlamenti regionali, subnazionali e statali devono garantire la cultura della legalità e rielaborare le normative vigenti adeguandole ai nuovi bisogni sociali ed economici.
Il Manifesto, approvato all’unanimità dei delegati presenti al Forum, è stato sottoscritto dai rappresentanti delle dieci assemblee regionali continentali che raggruppano i vari parlamenti regionali ad esse aderenti: CALRE (Europa), AER (Europa), AEBR (Europa), NCSL (Usa), TCF (Taiwan), CPLRE (Stati Paneuropei), PCL (Filippine), UNALE (Brasile), JLC (Giappone).
Nelle fotografie allegate, il gruppo dei delegati delle Conferenze regionali partecipanti al World Forum, la firma del Manifesto e un momento della conferenza stampa.